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Gardigiano

Chiesa di San Donato - Gardigliano

Gardigiano è un piccolo centro dell’entroterra veneto, sito tra Mogliano, da cui dista due chilometri, e Scorzé, del cui Comune fa parte dal 1815.

Nonostante le ridotte dimensioni, la sua vicenda può dirsi antica. Il suo territorio faceva parte della centuriazione romana della X Regio.

La Parrocchiale di S. Donato negli anni ’30 e nel 2007, dopo il restauro.

Le tappe importanti dell’iter storico sono: 785, fondazione delle Cappella di S. Donato; 1043, il vescovo Ariberto d’Antimiano donò detta cappella all’Abbazia di S. Maria Assunta di Mogliano, il che significa che tutti gli abitanti del luogo vissero in un rapporto di subordinazione feudale nei confronti delle badesse moglianesi fino al 1700, per cui ogni attività economica, sociale, fiscale e religiosa venne condizionata da questo legame.
Nel 1507 la Chiesa fu consacrata, dopo 40 anni di lavori, grazie ai quali fu notevolmente modificata.
Nel 1728 si ricorda il “Miracolo della Madonna delle Grazie”, il cui culto ancora è vivo. Nel 1815 dal Governo Austriaco, con Sovrana Patente, riconfermata da una Sovrana Risoluzione nel 1818, fu creato il Comune di Scorzé, del quale ancora Gardigiano fa parte.

La popolazione nei secoli ha subito ogni sorta di epidemie, pestilenze, colera, malaria, pellagra, inoltre carestie, inondazioni, passaggi di eserciti, che tutto distruggevano, per cui l’incremento demografico è stato lento. Una certa progressione si è avuta nel Novecento, con un’accelerazione avvenuta dal 1970 in poi, soprattutto per l’insediamento di famiglie provenienti da città e paesi vicini, e dal 1990 per l’arrivo di extracomunitari. Oggi si contano più di 2400 abitanti.

La vocazione agricola di questo territorio è millenaria, racchiusa anche nello stesso nome del paese: Gardigiano, che proviene probabilmente dal termine longobardo “garten”, che significa “giardino”, in quanto, in passato, quando intorno vi erano paludi o zone abbandonate, quest’area si distingueva, perché era ben coltivata e quindi produttiva. Oggi si vuole celebrare questa specificità con delle feste popolari, tra cui la celebre “Sagra dell’asparago e della fragola”, che cade nel mese di maggio, anche se, dal punto di vista economico, la situazione è molto cambiata.

Lo sviluppo urbanistico

La Piazza nel tempo
La piazza principale negli anni ’50 e oggi.

Dal punto di vista urbanistico, la trasformazione di Gardigiano è evidente. Nuovi palazzi, ville e costruzioni sono sorti non solo nel centro, ma anche nelle vie adiacenti, contribuendo al suo ampliamento territoriale ed al suo abbellimento, grazie anche al moltiplicarsi dei giardini, ben tenuti, ricchi di fiori e piante, anche esotiche.

La piazza principale è quella che ha subito la maggior rivoluzione. Molti degli antichi edifici sono stati abbattuti, tra cui la Canonica, l’antica “Scuoletta”, il Teatro, costruito negli anni cinquanta, la Scuola elementare del 1912, ecc. sostituiti da costruzioni moderne, che ne hanno cambiato l’atmosfera. Un discorso a parte merita il grande restauro conservativo della Chiesa Parrocchiale, che così ha recuperato l’antica luminosità, sottolineata dal nuovo sagrato, realizzato attraverso il gioco di diversi marmi abbinati, che offrono un’immagine di gradevolezza ed un’idea di accoglienza per i fedeli nel condividere lo spazio di Dio e del suo popolo. 

Attività ed esercizi a Gardigiano

Le attività commerciali nel passato, la zona industriale oggi.

La vocazione agricola di questo territorio è millenaria, racchiusa anche nello stesso nome del paese: Gardigiano, che proviene probabilmente dal termine longobardo “garten”, che significa “giardino”, in quanto, in passato, quando intorno vi erano paludi o zone abbandonate, quest’area si distingueva, perché era ben coltivata e quindi produttiva. Oggi si vuole celebrare questa specificità con delle feste popolari, tra cui la celebre “Sagra dell’asparago e della fragola”, che cade nel mese di maggio, anche se, dal punto di vista economico, la situazione è molto cambiata.

L’aspetto agricolo è ancora importante, infatti sono attive ben 7 aziende, ma i settori, che hanno subito una vera metamorfosi dal 1970 in poi, sono quelli commerciali ed industriali.

Fino agli anni ‘60 si annoveravano 14 botteghe, punto di riferimento per i locali, come la “Trattoria e Casolineria” Calzavara o la Tappezzeria della signora Teodolinda Marciantelli in Barbon, che trasportava i suoi manufatti in bicicletta. Le altre attività erano: una Riparazione di biciclette; un Parrucchiere; due Ambulanti; una Falegnameria; un Laboratorio maglieria; cinque Laboratori per la confezione di vestiario.

Dagli anni ’80 in poi le varie attività subirono un salto di qualità e quantità, fino a contare nel 2004 ben 143 imprese, distinte in vari settori di attività: 5, Agricoltura; 24, Artigianato; 1, Immobiliare; 19, Commercio dettaglio; 4, Commercio ingrosso; 4, Costruzioni ed affini; 1, Energia; 1, Finanza; 11, Servizi alle imprese; 1, Manutenzioni; 12, Manifatture; 6, Professionisti; 1, Tempo libero; 6, Trasporti. (Gardigiano mia – Autori vari).