L’unità d’Italia e l’annessione del Veneto al Regno d’Italia
Come è noto l’Unità d’Italia venne proclamata il 17 marzo 1861. Il Veneto venne annesso al Regno d’Italia dopo la terza guerra d’indipendenza del 1866. L’Italia si alleò con la Prussia contro l’Austria. Le vicende belliche non andarono molto bene per l’Italia in quanto l’esercito italiano venne sconfitto a Custoza e Lissa, mentre la Prussia vinse facilmente l’Austria nella battaglia di Sadowa. Grazie alla vittoria della Prussia l’Italia ottenne il Veneto dalla Francia a cui la Prussia l’aveva ceduto.
Con il Regno d’Italia abbiamo il primo e proprio Consiglio Comunale, eletto dopo le prime elezioni comunali del 23 dicembre 1866.
Il Consiglio comunale era formato da 20 consiglieri:
1. Conte Bragadin Zilio.
2. Bonaldi Pietro.
3. Nalesso Gio’ Battista.
4. Barbetta Gio’ Battista.
5. Menegale Bortolo.
6. Barozzi conte Bernardo.
7. Mistro Giovanni.
8. Benetti Francesco.
9. Franco Gio’ Maira.
10. Sailer Pietro.
11. Marini conte Giuseppe.
12. Nardin Domenico
13. Soranzo Mocenigo conte Tommaso.
14. Sola Pietro.
15. Favaron Luigi.
16. Peller Antonio.
17. Pamio Lorenzo.
18. Ghirardi Giuseppe.
19. Jacur Moisè Vita
20. Pavanetto Giuseppe.
Mortalità 1860 – 1870
Dai dati dei registri defunti dell’Archivio Parrocchiale di Scorzè emerge come ci sia una forte mortalità nel periodo 1860 – 1870 con una punta massima di 71 morti nel 1867. Nel periodo considerato ci sono stati 541 morti in 11 anni con una media di 49 morti all’anno.
Nel periodo dal giugno a luglio del 1873 c’è una grave epidemia di colera che colpisce Rio San Martino. Anche Scorzè viene colpita da una grave epidemia di colera nel 1886.
Concorso a medico condotto nel 1884
Nel 1884 anche a Scorzè viene istituita una condotta medica, per cui c’è un concorso indetto per il 30 novembre 1884 per l’assegnazione del posto di medico condotto. Lo stipendio annuo è stabilito in Lire 2.000, a cui sono aggiunte altre lire 800 per il mezzo di trasporto. Si tratta di un’indennità per l’uso del cavallo. Sappiamo che il Comune di Scorzè si estende in lunghezza per 12 chilometri ed in larghezza per 5 ed è composto da 5 frazioni: Scorzè, Cappella, Peseggia, Gardigiano e Rio San Martino. La popolazione è di 5055 abitanti, di cui quasi la metà è costituita da poveri che hanno diritto a cura gratuita.
Costruzione del Municipio
Nel periodo 1887 – 1888 ha luogo la costruzione del Municipio di Scorzè, che recentemente è stato restaurato. Il 25 aprile 2010 c’è stata l’inaugurazione dl nuovo municipio. Precedentemente il Municipio si trovava difronte all’attuale edifico comunale in corrispondenza di dove si trova la rivendita e riparazione di biciclette della Ditta Fardin. La consegna del nuovo edificio avviene il 25 ottobre 1888. Alla cerimonia sono presenti il sindaco, Cav. Francesco dott. Frattin, diversi assessori, il Segretario Comunale, Marton Giobatta, i componenti la Giunta Comunale, l’ing. Motta dott. Alvise, progettista e, l’imprenditore Perale Domenico, che ha eseguito i lavori.
Vaccinazioni contro il vaiolo
Nel 1896 abbiamo una ricca documentazione sulle prime vaccinazioni contro il vaiolo, avvenute nel periodo di maggio. La popolazione di tutto il comune di Scorzè veniva avvertita dai Parroci durante le funzioni religiose domenicali.
Lotta contro la pellagra
Contemporaneamente si lotta contro la pellagra. Una malattia molto diffusa, nel territorio contadino di Scorzè e del Veneto, per la scarsa alimentazione dei nostri contadini, che mangiavano quasi solo polenta. Per aiutare le persone colpite da pellagra, vennero istituite delle locande sanitarie, dove le persone rimanevano ricoverate per 40 giorni e ricevevano un’alimentazione sostanziosa, consistente “nella somministrazione a ciascun individuo di un litro di minestra cotta nel brodo e contenente 100 grammi di pasta o riso – di 100 grammi di carne cotta di manzo magro - di 300 grammi di pane e di 250 grammi di vino”
La costruzione della ferrovia
Agli inizi del Novecento comincia la costruzione della linea ferroviaria Valsugana. Questo creò un forte attrito tra i cittadini di Noale e quelli di Scorzè, per l’intitolazione della stazione con il nome di Noale – Scorzè. In particolar modo i cittadini di Noale non volevano saperne che la stazione, che si trova ad appena 295 metri dal centro fosse intitolata Noale – Scorzè. Gli animi si eccitarono a tal punto che ci furono veri e propri disordini a Noale il 23 agosto 1908 e la forza pubblica dovette intervenire.