Scorzè nel Novecento
La prima metà del Novecento è segnata a Scorzè dalla presenza della figura carismatica dell’Arciprete Don Antonio Cercariolo, giunto nel nostro paese nel 1909 e morto nel 1952, data con cui si conclude il nostro libro sulla Storia di Scorzè.
Anche il nostro paese è segnato dalle vicende della Prima Guerra mondiale. Scorzè non è stato coinvolto direttamente nella guerra, ma dopo la disfatta di Caporetto e la ricostruzione del fronte italiano lungo la linea Piave, Montello, Monte Tomba e Monte Grappa, è stato zona di rifugio dei soldati e luogo di ospedali da campo, presso la Villa Conestabile.
Nel 1906 si costituisce il Club Ciclistico di Scorzè, uno dei club ciclistici più vecchi d’Italia che recentemente ha festeggiato i cent’anni di vita. Molta la documentazione su questa istituzione storica di Scorzè. Con l’avvento del fascismo dopo la marcia di Roma nell’ottobre del 1922, anche a Scorzè si fa sentire la presenza del fascismo. In questa situazione si crea un forte contrasto tra i fascisti locali e l’arciprete Don Antonio Cercariolo. Il contrasto riguarda la questione della sala da ballo, l’educazione dei bambini e la loro iscrizione all’organizzazione dei Balilla. Il momento più drammatico si raggiunge nel 1924 quando viene licenziato il medico condotto Canziani e il parroco in un discorso in chiesa difende il medico. I fascisti locali denunciano il parroco. A Venezia si svolgono le indagini peliminari, vengono sentiti i testimoni e lo stesso parroco, ma alla fine non si arriva al processo. Un momento di tregua si ha nel 1929 in seguito alla firma dei Patti Lateranensi tra il Fascismo e la Chiesa cattolica. Al momento del suo insediamento il Podestà Barbiero, in un famoso discorso porge “un ramoscello d’olivo” a Don Cercariolo. Dopo una relativa calma lo scontro tra Don Antonio Cercariolo riprese sul tema dell’iscrizione dei bambini al gruppo dei Balilla. Mentre i fascisti volevano che i bambini s’iscrivessero ai Balilla, il parroco voleva che si iscrivessero all’Associazione Cattolica.
Seconda Guerra mondiale e Resistenza
Anche a Scorzè si fece sentire il peso della seconda guerra mondiale e in particolar modo il momento drammatico che va dall’8/09/1943 al 25/04/1945. Nel nostro libro abbiamo ricordato alcuni momenti drammatici tra cui la fucilazione del giovane Cesare Cappelletto il 13 marzo 1945 sul piazzale della Chiesa di Rio S. Martino; l’uccisione di Bovo Domenico e Brizzi Roberto, dai nazisti in ritirata il 27 aprile 1945.
Il secondo dopoguerra
A Scorzè si pose il problema della ricostruzione dopo le devastazioni della guerra. Scorzè per lungo tempo rimase ancora un paesotto di campagna. Lo sviluppo economico ed industriale cominciò con la dichiarazione di zona depressa e le agevolazioni che favorirono la creazione di una prima zona industriale. Tra le industrie più antiche di Scorzè ricordiamo l’industria S. Benedetto e la Centrale Elettrica sulla strada che da Scorzè porta a Salzano.
Contemporaneamente comincia anche il fenomeno della venuta di forestieri a Scorzè e nelle sue frazioni. Questo ha portato anche ad un forte sviluppo urbanistico di Scorzè e delle sue frazioni.
Dal punto di vista politico la D.C. ha avuto per molti anni la maggioranza nel Comune di Scorzè fino alle ultime due elezione dove al ballottaggio hanno vinto le coalizioni di centrodestra.
Scorzè oggi è una ridente cittadina a circa 30 km da Venezia e in collegamento con Padova, Treviso, Castelfranco e la terraferma veneta.